Bere acqua è soprattutto un bisogno pertanto dobbiamo assumere quella che meglio contribuisce al nostro benessere. Da qui l’importanza della scelta e per farne una ottimale dobbiamo per prima cosa acquisire consapevolezza.
L’acqua corporea è distribuita in due comparti
- Intracellulare (LIC): ricca in potassio (K+) e rappresenta dal 40 al 50% del peso corporeo
- Extracellulare (LEC): corrisponde al 20-25% del peso ed è distinta in due distinti settori: proteine e plasma, ricco in sodio (Na+) e liquido interstiziale
Il volume del liquido interstiziale è circa 3 volte quello del plasma.
I diversi settori dove è distribuita l’acqua corporea sono comunicanti tra loro attraverso le membrane semipermeabili cellulari e capillari. L’acqua è in continuo movimento tra questi compartimenti essendo richiamata dai quelli meno ricchi di sostanze osmoticamente attive a quelli dove tali sostanze sono più concentrate.
Le acque
Per acqua naturale non si intende un’acqua senza bollicine: tutte le acque sia minerali lisce, sia gassate, sia effervescenti sono naturali. Ad accomunarle è il fatto di essere imbottigliate alla sorgente.
Le acque minerali hanno un pH compreso tra 6,5 e 8,0. Se il pH è inferiore, pari o superiore a 7, l’acqua sarà rispettivamente acida, neutra o alcalina. Un basso valore del pH rende il sapore dell’acqua più gradevole. L’acqua oligominerale è un’acqua povera di sali minerali cioè con un residuo fisso inferiore a 500 mg/l. Il ridotto contenuto in sali minerali la rende adatta ad un uso quotidiano e favorisce la diuresi. Grazie alla modesta quantità di residuo fisso sono consigliate per chi soffre di calcoli renali, per i neonati e bambini. Le acque minerali hanno invece un residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l. Data l’elevata quantità di sali sono consigliate nei periodi caldi in cui si suda maggiormente. Ad un individuo sano di età media solitamente è consigliabile bere almeno 1,5 litri d’acqua ad intervalli regolari durante tutta la giornata tenendo presente che, in condizioni di riposo, nelle 24 h si disperdono 500-600 cc di liquidi attraverso la fisiologica perdita di acqua attraverso la cute o le vie respiratorie. Questo fa si che sia consigliabile un apporto idrico nei periodi di maggior sudorazione e con l’età avanzata. Condizioni come il diabete e lo scompenso cardiaco alterano il bilancio idrico fisiologico delle 24 e possono creare condizioni di sovraccarico idrico.
Solitamente la scelta di un’acqua oligominerale, leggera, a basso contenuto di sodio e diuretica, facilita la funzionalità renale consentendo l’eliminazione di scorie e dei liquidi in eccesso.
La concentrazione di calcio nell’acqua potabile può variare da 60 a 200 mg/L, ovvero 150-500 mg/L di calcio carbonato, secondo il decreto legislativo 31/2001, dove il valore minimo corrisponde ad un’acqua dolce e povera di calcio e il valore massimo è tipico di un’acqua dura ad elevato residuo fisso.
Acque ricche di calcio: sono consigliabili a chi soffre di osteoporosi e alle donne incinte o in menopausa mentre agli adolescenti un acqua medio minerale bicarbonato calcica e magnesiaca ed agli adulti oligominerale e medio minerale
Acque con poco calcio: secondo il decreto legislativo 8 ottobre 2011, n. 176, le acque povere di calcio sono tutte quelle al di sotto dei 150 milligrammi di calcio per litro. Le acque povere di calcio, come in generale le acque con un basso residuo fisso, risultano più diuretiche e svolgono sullo stomaco e sul fegato un’azione di stimolo, che si traduce in un’evidente facilitazione della funzione digestiva.
Bere una buona acqua aiuta anche a rigenerare le cellule in generale e quelle della cute in particolare pertanto rende la pelle più luminosa e previene e/o ritarda la formazione delle rughe.
Poiché una delle cause del mal di testa è la disidratazione, soprattutto quando l’organismo è affaticato o nelle stagioni più afose quando la sudorazione è più accentuata, l’idonea assunzione di liquidi può prevenire la cefalea.