Il dolore degenerativo del rachide (sia lombare che cervicale) costituisce attualmente una delle patologie dolorose più frequenti.

Dal 15 al 45% della popolazione adulta ha almeno una volta all’anno male alla schiena.

Una terapia per curare il dolore degenerativo del rachide è quella infiltrativa.

Con il termine “infiltrazione” si intende l’iniezione di farmaci e molecole attive in corrispondenza o nelle immediate vicinanze delle strutture interessate dal processo patologico e dalle quali origina il dolore (radici nervose, faccette articolari tra le vertebre, muscoli, strutture nervose).

Per massimizzare l’efficacia dei farmaci impiegati viene usato sempre più spesso il supporto ecografico.

Il paziente viene fatto stendere sul lettino in una posizione che faciliti l’accesso alla struttura bersaglio (prono o sul fianco) e, dopo una iniezione di anestetico locale, si procede all’infiltrazione vera e propria. Durante tutta la procedura vengono costantemente monitorati frequenza cardiaca e quantità di ossigeno nel sangue.

Una volta terminata l’infiltrazione ecoguidata, il paziente, verificato che stia bene, può tornare a casa. Il beneficio vero e proprio solitamente si ha dopo 24/48 ore.