I dispositivi elettronici sono un mezzo molto utile per scoprire il mondo e per aumentare la nostra conoscenza. Ma il loro utilizzo deve restare entro certi limiti.

Questo vale anche e soprattutto per i più piccoli, che devono essere aiutati dagli adulti perché non hanno la capacità di capire quando l’uso si trasforma, appunto, in abuso.

Se i bambini usano troppo questi strumenti rischiano di non acquisire in modo adeguato la capacità manuale. Guardare il cellulare, l’ipad o il pc li mette in una condizione di passività che certo non corrisponde al fare. Disegnare, colorare, fare costruzioni, lavoretti che richiedano una manualità, come anche cucinare sporcandosi le mani sono tutte attività che stimolano i piccoli.

Non sviluppare la manualità si traduce anche a una diminuzione della motricità, perché al computer e al cellulare ci si sta da fermi e ci si muove davvero poco, per quell’età. A mancare è anche la cosiddetta motricità fine, quella che servirà loro, ad esempio, quando alle scuole elementari cominceranno a scrivere. E, infine, si crea una forte diminuzione del grado di attenzione che poi, negli anni successivi, si tradurrà in difficoltà a riuscire a seguire con la dovuta continuità le lezioni scolastiche.

Per quanto riguarda l’attenzione infatti, questi dispositivi, che sono di fatto ipnotici, bombardano anche il cervello con continue informazioni che si accavallano una sull’altra in tempi ristrettissimi. La mente dei bambini – ma lo stesso accade anche con gli adulti – è per questo interessata da continui stimoli che hanno il risultato di provocare una difficoltà di concentrazione protratta nel tempo. Sempre più insegnanti notano questa carenza di attenzione: i bambini, fin dalle prime classi, hanno bisogno di essere stimolati in continuazione perché non sono capaci di seguire un unico discorso anche solo per alcuni minuti. Questo provoca in loro una certa irrequietezza, difficile da gestire da parte di chi deve tenere ben salda l’attenzione dei venti e più bambini riuniti in ogni singola classe.

Se è vero che è bene stimolare sempre i bambini, è anche vero che non bisogna oberarli di attività, per non rischiare l’effetto contrario, quello che poi porta all’iperattività. Uno dei motivi per cui i bambini dicono di voler stare sui dispositivi elettronici è la scusa della noia, ma la noia, nell’età evolutiva, ti fa venire in mente e creare delle cose stupende.

Il consiglio è quello di mettere dei limiti precisi. Se li si mette fin dall’inizio sarà più facile, poi, pretendere che il bambino li rispetti. Più complicato è intervenire quando è troppo tardi e il piccolo si è già abituato a ritmi non adatti. I limiti temporali di utilizzo dei dispositivi possono essere posti in vari modi. Ad esempio “puoi usarlo solo dalle 14 alle 15” oppure “puoi usarlo un’ora al giorno, decidi tu quando”, sono tutti vincoli che possono essere messi in automatico, una volta stabiliti. In genere il bambino si lamenta, ma poi si abitua a seguire le indicazioni. Chiaro che poi gli adulti devono dare il buon esempio.

E poi occorre stimolare l’attenzione dei bambini e in seguito dei ragazzi. Invitarli a leggere, portarli a visitare musei, mostre, concerti. È importante ascoltare i figli. I bambini hanno bisogno di essere guardati, devono sentire l’attenzione degli adulti che hanno di fronte.