L’ipertensione arteriosa è una condizione clinica spesso asintomatica. L’aumento dei valori pressori cioè non sempre si accompagna alla comparsa di sintomi identificabili, specie se avviene in modo non improvviso, in quanto l’organismo si abitua progressivamente a valori sempre un po’ più alti e non manda segnali all’organismo.

Ci sono però dei fattori che predispongono a tale condizione e sono da tenere presenti:

 

  • Familiarità: la presenza in famiglia di soggetti ipertesi aumenta la probabilità che un paziente sviluppi ipertensione arteriosa,
  • Età: la pressione arteriosa aumenta con l’avanzare dell’età per effetto dei cambiamenti che si verificano a carico dei vasi arteriosi,
  • Sovrappeso: sovrappeso e obesità si associano ad un incremento dei valori pressori,
  • Diabete: questa condizione si associa spessissimo ad un incremento della pressione arteriosa aumentando in modo significativo il rischio di malattie cardiovascolari,
  • Fumo: il fumo di sigaretta altera i valori di pressione arteriosa basti pensare che dopo aver fumato la pressione resta più alta per circa mezz’ora,
  • Disequilibrio di sodio e potassio: una dieta troppo ricca di sodio o troppo povera di potassio possono contribuire a determinare l’ipertensione arteriosa,
  • Alcool: un consumo eccessivo di alcoolici può contribuire all’innalzamento dei valori pressori oltre che danneggiare il cuore,
  • Stress: lo stress – fisico ed emotivo – contribuisce al mantenimento di valori di pressione più alti,
  • Sedentarietà: non è scientificamente provato che faccia aumentare la pressione arteriosa, è tuttavia certo che l’attività fisica moderata e costante contribuisce a ridurre i valori pressori e a migliorare le prestazioni fisiche.

 

Visto che l’incremento dei valori pressori spesso non si accompagna a sintomi evidenti o, se presenti, tali sintomi non sono specifici, il solo modo per fare diagnosi di ipertensione arteriosa è quello di sottoporsi periodicamente a misurazioni della pressione, screening e controlli. Una diagnosi accurata ed effettuata tempestivamente può essere di vitale importanza. Una volta fatta diagnosi di ipertensione arteriosa, è utile sottoporsi ad esami che permettono di capire se l’ipertensione ha già danneggiato i vasi, il cuore, i reni, aiutando il medico nella definizione del profilo di rischio cardiovascolare dei pazienti e nella scelta della terapia anti-ipertensiva più adatta.