L’ossigeno e l’ozono sono elementi presenti in natura: le proprietà del loro legame sono molteplici e da oltre 40 anni vengono utilizzate in quella che viene, appunto, definita ossigeno-ozonoterapia.

Al Centro Vasari la dottoressa Cristina Vuolo (Medico Associato SIOOT – Protocolli Terapeutici e Linee Guida SIOOT) si occupa della tecnica medica autoemoinfusione (GAEI).

L’autoemoinfusione (GAEI) consiste nel prelievo al paziente di 100-150 ml di sangue che, senza staccare l’ago dal vaso sanguigno, viene miscelato a una precisa concentrazione di ossigeno e ozono in un sistema a circuito chiuso e, poi, nuovamente infuso nel paziente, senza interruzioni del circuito o alcuna manipolazione.

Questa tecnica è indicata nel post Covid19, per il recupero post infartuale, nel trattamento dell’artrite reumatoide, arteriopatie periferiche, maculopatia degenerativa secca, cefalee vascolari e tensive, fibromialgia, Herpes Simplex e Zoster, Epstein Barr, infezioni antibiotico resistenti, insufficienza venosa, malattie neurovascolari, reumatismo articolare, sindrome da fatica cronica, dismetabolismi blocchi metabolici, epatopatie, terapie antiossidanti, adiuvante nella chemio/radio terapia.

Vengono effettuate, inoltre:

    • infiltrazioni intramuscolari o sottocutanee, utili in caso di discopatie cervicali, dorsali e lombari, contratture dorsali e lombari, coxartrosi, sofferenza della cuffia dei rotatori, tunnel carpale, epicondilite, tendinopatia sovraspinato, periartrite scapolo omerale, fascite plantare
    • insufflazioni rettali e vaginali: la miscela di ossigeno-ozono viene introdotta nell’organismo tramite piccoli cateteri. L’ozono entra così in contatto diretto con tessuti soggetti a infezioni, infiammazioni, irritazioni, dolori o altre condizioni patologiche.